ALLUCE VALGO PERCUTANEO
sabato 28 dicembre 2013
La più completa guida online sull'alluce valgo
Nasce AlluceValgoInfo.it, un progetto web coordinato dal Dr Paolo Filippini, docente alla Facoltà di Medicina dell'Università di Parigi. Il sito ha lo scopo di informare gli utenti sul tema delle nuove tecniche chirurgiche applicate con successo nel trattamento di patologie come alluce valgo, dito a martello, dito in griffe, metatarsalgie, alluce rigido e altri problemi ai piedi. Visita AlluceValgoInfo.it
mercoledì 9 ottobre 2013
L'intervento di alluce valgo con chirurgia percutanea
lunedì 30 aprile 2012
CONTATTI
STUDIO MEDICO DR. PAOLO FILIPPINI
339 1345222 - 075 9256369
mail. staff.dr.filippini@gmail.com
http://www.chirurgoortopedico.it/
LA TECNICA
La chirurgia del piede realizzata in maniera classica è notoriamente dolorosa ed invalidante per i primi mesi dopo l’intervento.
La larga esposizione chirurgica, l’impiego di mezzi di osteosintesi (viti, cambre, placche), che spesso rimangono in parte all’esterno (fili di Kirchner), un secondo intervento per rimuovere i mezzi di osteosintesi stessi, aumentano il rischio di complicazioni infettive, di rigidità postoperatoria, di problemi di cicatrizzazione cutanea ed inestetismi.
Inoltre le tecniche chirurgiche tradizionali vengono eseguite, nella maggior parte dei casi, utilizzando un laccio ischemizzante al polpaccio che potrebbe favorire delle turbe vascolari soprattutto in pazienti affetto da insufficienza venosa, varici, o arteriopatia degli arti inferiori.
Negli ultimi anni si sono evolute le basi della chirurgia classica in modo da realizzare le correzioni di tutte le deformità del piede in un solo tempo chirurgico con tecniche molto meno aggressive.
La chirurgia miniinvasiva del piede, senza modificare la filosofia del trattamento classico della correzione delle deformità delle dita, semplifica enormemente il trattamento, che puó realizzarsi ambulatoriamente, in anestesia locale, attraverso piccole incisioni, con utilizzo di strumenti chirurgici appositamente disegnati.
Questa tecnica (Reverdin-Isham procedure) permette di ottenere risultati sovrapponibili alla chirurgia classica convenzionale e, a differenza di questa, è poco dolorosa, limita la necessità di analgesici, permette una deambulazione precoce con carico totale immediato grazie ad un bendaggio speciale ed una calzatura con suola di gomma rigida. Il non utilizzo, durante l’intervento, del laccio ischemizzante e il rapido recupero post-operatorio della deambulazione riducono considerevolmente i rischi vascolari.
La larga esposizione chirurgica, l’impiego di mezzi di osteosintesi (viti, cambre, placche), che spesso rimangono in parte all’esterno (fili di Kirchner), un secondo intervento per rimuovere i mezzi di osteosintesi stessi, aumentano il rischio di complicazioni infettive, di rigidità postoperatoria, di problemi di cicatrizzazione cutanea ed inestetismi.
Inoltre le tecniche chirurgiche tradizionali vengono eseguite, nella maggior parte dei casi, utilizzando un laccio ischemizzante al polpaccio che potrebbe favorire delle turbe vascolari soprattutto in pazienti affetto da insufficienza venosa, varici, o arteriopatia degli arti inferiori.
Negli ultimi anni si sono evolute le basi della chirurgia classica in modo da realizzare le correzioni di tutte le deformità del piede in un solo tempo chirurgico con tecniche molto meno aggressive.
La chirurgia miniinvasiva del piede, senza modificare la filosofia del trattamento classico della correzione delle deformità delle dita, semplifica enormemente il trattamento, che puó realizzarsi ambulatoriamente, in anestesia locale, attraverso piccole incisioni, con utilizzo di strumenti chirurgici appositamente disegnati.
Questa tecnica (Reverdin-Isham procedure) permette di ottenere risultati sovrapponibili alla chirurgia classica convenzionale e, a differenza di questa, è poco dolorosa, limita la necessità di analgesici, permette una deambulazione precoce con carico totale immediato grazie ad un bendaggio speciale ed una calzatura con suola di gomma rigida. Il non utilizzo, durante l’intervento, del laccio ischemizzante e il rapido recupero post-operatorio della deambulazione riducono considerevolmente i rischi vascolari.
Queste tecniche sono state sviluppate negli Stati Uniti d’America dove la podiatria, specialità medica dedicata allo studio e trattamento della patologia del piede, ha avuto un grande sviluppo.
Si stima che vi siano circa 15000 dottori in medicina podiatrica che effettuano circa 60 milioni di visite annuali.
Si tratta dunque di un procedimento, utilizzato già in larga scala con risultati ampiamente conosciuti, che da diversi anni si sta facendo strada anche in Europa.
L’accademia di chirurgia percutanea del piede conta più di 2000 membri internazionali.
Ciò fa intuire l’interesse che ha suscitato l’argomento.
Si stima che vi siano circa 15000 dottori in medicina podiatrica che effettuano circa 60 milioni di visite annuali.
Si tratta dunque di un procedimento, utilizzato già in larga scala con risultati ampiamente conosciuti, che da diversi anni si sta facendo strada anche in Europa.
L’accademia di chirurgia percutanea del piede conta più di 2000 membri internazionali.
Ciò fa intuire l’interesse che ha suscitato l’argomento.
IL DR. PAOLO FILIPPINI
Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Perugia nel 1995 (110/110 e lode).
Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia l’Università degli Studi di Perugia nel 2001 con il massimo dei voti.
Perfezionamento in Traumatologia e Chirurgia vertebrale al CTO di Illkirch-Graffenstaden-Strasburgo(Dr. A. Grosse, Prof. I. Kempf, Dr. G. Taglang, Prof. P. Kehr) 2001-2003.
Perfezionamento in chirurgia protesica al CHU Hopital Henri Mondor Parigi (Prof. G. Saillant) 2003-2004.
Dal 2004 Chirurgo ortopedico al CHU Hopital Henri Mondor Parigi (Prof. P. Hernigou) e docente alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Parigi XII.
Specialista in chirurgia del piede
Specialista in chirurgia protesica di anca, ginocchio e spalla
Specialista in chirurgia vertebrale
Specialista in chirurgia artroscopica
Inscritto alla SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), alla SOFCOT (Società Francese di Chirurgia Ortopedica e Traumatologica), alla SICP (Società Italiana della Caviglia e del Piede), alla AFCP (Associazione Francese della Chirurgia del Piede), alla EFAS (European Foot and Ankle Society), al GRECMIP (Gruppo di Ricerca e di Studio sulla Chirurgia Miniinvasiva del Piede)
Specialista in chirurgia protesica di anca, ginocchio e spalla
Specialista in chirurgia vertebrale
Specialista in chirurgia artroscopica
Inscritto alla SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), alla SOFCOT (Società Francese di Chirurgia Ortopedica e Traumatologica), alla SICP (Società Italiana della Caviglia e del Piede), alla AFCP (Associazione Francese della Chirurgia del Piede), alla EFAS (European Foot and Ankle Society), al GRECMIP (Gruppo di Ricerca e di Studio sulla Chirurgia Miniinvasiva del Piede)
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